venerdì 27 giugno 2008

il Leone del Panshir

Nato nel 1953 nel villaggio di Jangalak, nella regione del Panshir, a Nord di Kabul è di etnia tagika. Di buona famiglia, il padre militava come ufficiale sotto il re Zahir Shah. Per decisione del padre frequenta il Licèe francese di Kabul, la scuola "bene" dell'Afghanistan di allora, e poi il Politecnico. Tra le sue letture Mao e Che Guevara. Nel 1975 fonda il suo primo gruppo armato e quando nel 1979 l'Unione Sovietica invade l'Afghanistan diveta uno dei leader della resistenza islamica dei mujaheddin.E' proprio in quegli anni che gli viene attribuito il soprannome di "leone del Panshir". Per sette volte i russi tentano di conquistare la regione da lui difesa e per sette volte sono respinti. Massud combatte per il suo popolo e per la democrazia. Nel 1992 la destituzione del governo filorusso di Najibullah. Massud consegna il Paese al professore teologo Burhanuddin Rabbani, che guida il partito democratico Jamiat Islammi. E' a questo punto che in l'Afghanistan scoppia una guerra senza quartiere tra gli artefici della sconfitta del governo filosovietico. Massud, vicepresidente e ministro degli esteri, è bersagliato in prima persona dalla rivalità e dall'odio etnico di Gulbuddin Hekmatyar, capo del partito di opposizione Herzbi Islammi. La lotta spiana la strada ai Talebani che nascono come forza politica e nel 1994 sono già padroni del Paese.Kabul bombardata tutti i giorni da Hakmatyar viene ridotta ad un cumulo di macerie. Nel 1996 l'ascesa dei Talebani costringe Massud a ritirarsi nella valle del Panshir. Controlla ancora circa il 10% dell'Afghanistan e ha tra i 15 e i 20 mila combattenti. Stringe alleanza con l'ex nemico Dostum, il generale uzbeko, rientrato Afghanistan dopo quattro anni di esilio in Turchia. Nasce così l'Alleanza del Nord.Nel 1999 Massud compie un "giro diplomatico" in Europa, cercando di sensibilizzare i Paesi occidentali al dramma afghano, denunciando le connessioni tra Talebani e Osama Bin Laden. La lotta di Massud contro i talebani è disperata. I Talebani si ripromettono di conquistare anche quello spicchio di Afghanistan fuori dal loro controllo. Massud deve affrontare l'emergenza dei profughi, migliaia di persone stipate in campi fatiscenti, in condizioni sanitarie spaventose. Ma il "Leone" si difende e nelle interviste che rilascia ai pochi giornalisti occidentali che si avventurano nel Panshir si mostra fiero e determinato.Massud è ferito il 9 settembre del 2001 in un attentato suicida commesso da due arabi che si fingono giornalisti, in possesso di passaporti belgi contraffatti. I due riescono ad avvicinare Massud e durante il colloquio fanno esplodere una bomba nascosta in una telecamera. L'attentato sarebbe maturato grazie a una triangolazione tra talebani, servizi segreti pakistani e l'onnipresente Bin Laden. Qualcuno sospetta che l'omicidio sia un segnale per i kamikaze pronti in Usa.Per qualche giorno la notizia del ferimento di Massud è smentita. Poi il 14 l'Alleanza ammette la morte del Leone.Il 16 settembre 2001 migliaia di persone si radunano a Jangalak per i funerali di Massud.
A.

1 commento:

  1. gran testa questo Massud......laureato,dalla parte dei profughi.Peccato che molte persone ostacolino l'operato di combattenti degni di nota.
    ELE
    P.S grassie pata per questo scorcio afghanistano

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shiny