venerdì 20 novembre 2009

in principio fu lo stomaco

scrivo in preda ad un raptus. da un paio di giorni qualcosa sta scorrendo ad una velocità impazzita, sottopelle, nelle vene, in ogni atomo. una pelle d'oca costante, il brivido di un secondo di quando ti tuffi in piscina accaldato, la vertigine che precede lo svenimento, adrenalina pura che anticipa il fischio d'inizio, in incessante evoluzione. chi decide quanto e come evolve una situazione? chi controlla e stabilisce il tempo con cui certi processi naturali nascono? in questo caso la risposta non è il cuore. il cuore stavolta è l'ultima tappa, obbligata. tutto nasce dallo stomaco, da un laborioso movimento viscerale, che detto così fa abbastanza schifo, ma è quasi come ridere di pancia, come avere un fastidioso prurito alla pianta del piede, come un taglietto fatto sfogliando un libro, qualcosa di minuscolo e impercettibile, di indefinito e apparentemente inanimato, ma impossibile da ignorare. mai capitato di notare che per ogni casa corrisponde un odore?? quell'odore, buono o cattivo, dolce o amaro, ce lo porteremo addosso per sempre, il proprio è impossibile da catturare, casa tua, per te, sarà l'unica priva di quell'invisibile benvenuto. e tu come ti permetti di togliermi il privilegio di distinguerti? Agnese

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