“Cosa dovresti fare? Ceniamo in fretta, portami via da qui e, santiddìo, SDRAIAMI! Sdraiami sul cofano della macchina al posteggio sotto casa, sul prato al campetto davanti casa, sdraiami in ascensore, per le scale, in cucina, trascinami per i capelli fino al letto, sbattimi come un Kilim afghano, voltami come una omelette, spianami come una crêpe, intònacami sul muro, ripassami come un esame fuori corso, come un brasato in padella, entrami duro come Cannavaro, vai giù di testa come Zidane, stendimi sul materasso, stendimi come Materazzi, stendimi fuori come i panni, mandami fuori come uno shuttle, fammi tutto quello che non ti ha detto mamma, che non hai mai fatto ad Alessia, a Marina o come cazzosichiama quella anoressica col nasone che non sapeva fare le pompe, e di cui credimi, io per me non avevo nessunissima esigenza di sapere niente, e tantomeno delle pompe. Sdraiami come una sdraio, come un destro in piena faccia, come un’insolazione, come un treno preso in pieno, mettimi sotto come uno zerbino, mettimi sopra come un’amarena sulla panna. Fammi, dimmi, entra, esci, fai lo scherzo del torno subito, del vengo dopo, del non vengo ma tengo, fai quello che ti passa in quella tua testolona bacata, basta che non mi continui a parlare di te, dell’altra, delle altre, delle tue incrinature, delle tue crepe, del tuo passato, del tuo presente, del tuo futuro, delle tue ragnatele mentali. Fai il camionista napoletano, l’amaro lucano, il pastore abruzzese, il pastore maremmano, il leghista analfabeta, il montanaro alla Gustav Thoeni che non dice mai una parola ma chiava anche le serrature delle porte, fai la minoranza etnica, il centro, la destra, la sinistra, la maggioranza silenziosa. Fai quello che cazzo ti pare, ma sdraiami!”.
«SDRA-IA-MI!»
a.
mercoledì 30 giugno 2010
martedì 29 giugno 2010
disegnami una pecora!
mercoledì 23 giugno 2010
nessuna paura del minotauro
SCOMPAIO LENTAMENTE, PER POI RIAPPARIRE ALL'IMPROVVISO, LA MIA IMMAGINE E' INTERMITTENTE, DEVO SENTIRE PER SAPERE CHE ESISTO.
I MIEI MOVIMENTI VISCERALI, QUELLI CHE MI TENEVANO SVEGLIA, ATTIVA, VIVA, CON UNA PELLE D'OCA COSTANTE SONO ORMAI DIMENTICATI,AL LORO POSTO FASTIDIOSI CRAMPI ALLO STOMACO, LACRIMONI E GIRAMENTI DI TESTA MI IMPEDISCONO DI DIMENTICARE L'OBLIO NEL QUALE SONO CADUTA.
POI C'E' LA FASE ON, QUELLA IN CUI SE SCAVO A FONDO TROVO LA FORZA PER DIRE CHE IL PROSSIMO PASSO LO FARò ANCORA SULLE MIE GAMBE, SENZA ESSERE TRASCINATA, IL PROSSIMO PASSO PRENDERA' LA DIREZIONE CHE VORRO', ANCHE SE SBAGLIATA.
NELLA FASE ON MI SENTO VIVA, MI RENDO CONTO DI AVERE UNA ENORME RISERVA DI FELICITA', DI RISATE, DI CANZONI E DI CAZZATE, MI RENDO CONTO DEL BENE CHE C'E', DI QUANTO E' STUPENDA UN'AMICIZIA CHE NON HA BISOGNO DI PERCHE', CHE CI TIENE STRETTE E INVINCIBILI, CON LA STESSA INFINITA FORZA NELLE PICCOLE E GRANDI COSE.
STASERA SONO OFF, NELLA MENTE PERCORRO LABIRINTI, MA NON CERCO LA STRADA RISOLUTIVA, MA UNA SECONDA USCITA, LA LOGICA HA PERSO DI SIGNIFICATO IN QUESTO OBLIO E SE CI SONO ENTRATA ALLORA UNA VIA PER USCIRE CI SARA',ANCHE A COSTO DI TORNARE INDIETRO O DI SFONDARE IL MURO DI SIEPE.
A.
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il posto in cui nessuno è entrato mai
lunedì 21 giugno 2010
a 2000 km da qui
un colpo di testa, un'occasione presa al volo, qualcosa di improvviso che non lascia spazio alla ragione,alla morale,al giusto e sbagliato, che soffoca i pensieri con le note sparate al massimo dal mio mp3 mentre l'aereo decolla e mi mostra le meraviglie da una nuova prospettiva, che mi dà quel senso di impotenza, che distrugge e ricrea in un vortice incessante, che mi rende debole a me stessa e invincibile al mondo. le mie capacità adattative mi sorprendono sempre, perfettamente in armonia tra gabbiani, taxi d'epoca e il crepuscolo a mezzanotte, basta non pensare, non ricordare, non vedere, basta dare ascolto a ciò che so, a ciò che voglio sapere, basta andare avanti alimentati dalla curiosità, essere ingordi, avidi di esperienza, senza pudore, calpestando ragioni, sensi di colpa, nuove strade e cambiare pelle, resettare i sensi, rendersi incapaci al paragone, cercando di essere giudici di sè stessi senza imporre condanne. le basi sono fragili, rese tali dall'insicurezza, dal troppo amore verso la scia che non è stata capace di arrivare tanto lontano, che si è fermata prima, lasciandomi nuda all'improvviso, vestita solo di questi vent'anni. E ci si lancia, si gioca, si piange, si ride, si gusta, si ammira il chiaro scuro, si scopre, si vive un altro pezzo di mondo attraverso la pelle,gli occhi non abituati a tanta luce , gli odori sfuggenti, il suono delle voci, incomprensibili, attraverso la velocità, attraverso un finestrino o dal retro di un ristorante. i miei orizzonti si sono allargati, la mia voce è arrivata lontano, i miei occhi si sono riempiti di nuovi colori, le mani ricordano tutto, ma Glasgow è unica testimone. Agnese from Glasgow
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le incredibili (dis)avventure di pippospank
mercoledì 16 giugno 2010
si riparte da qui!
Quando perdi il tuo punto di riferimento,quando perdi la cognizione del tempo,quando ti basterebbe un abbraccio,quando un bicchiere di vino ti salva la vita.
Quando studiare diventa relax,quando ipnotizzi il cellulare nella speranza di un messaggio,quando la sua voce al telefono è sempre più triste,quando pensi di aver sbagliato e di non poter tornare indietro.
Quando dovresti festeggiare e non sei dell'umore giusto,quando i colori sono opachi e i brividi molto rari,quando decidi di cambiare tutto e ti ritrovi con niente.
Quando quel niente ti basta.
Quando quel niente è un foglio bianco dove puoi scrivere ciò che vuoi.
...e io su quel foglio ci scirvo : ripartiamo da zero?
e.
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il posto in cui nessuno è entrato mai
l'evaporazione della felicità...
Mentre la pioggia batteva sui vetri
l'attrice guardava passare il tassì
sull'asfalto e sul piombo scrivevo parole d'amore
tu mi parlavi con frasi dei salmi
io ero sbandata, ma questo non conta
così ti stringevo al mio cuore come fosse
l'ultima notte felice del mondo
l'ultima notte importante per dimenticare di essere soli
di essere soli da sempre
mentre la mafia giurava vendetta
l'attrice di un tempo era già via di qui
giocavo con l'acqua del mare quand'ero bambina
tu mi baciavi sul letto disfatto
l'estate prendeva una piega di nuove speranze
cadevano stelle come fosse
l'ultima notte felice del mondo
l'ultima notte importante per dimenticare di essere soli
di essere soli da sempre
(l'ultima notte felice del mondo-baustelle)
e.
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il posto in cui nessuno è entrato mai,
poesia
lunedì 14 giugno 2010
prima di partire
ma tu davvero credi sia stato un piano studiato per farti del male??
a diecimila metri i miei pensieri avranno lo stesso peso? a 2000 kilometri riuscirò a bastarmi? e le promesse e i ricordi cambieranno come io cambio paese?
Agnese (alla ricerca di un senso, finchè avrò forza nel corpo e nella mente)
domenica 13 giugno 2010
imparererai a camminare..
"..Aspetterò che aprano i vinai
più grande ti sembrerò
e tu più grande sarai
nuove distanze
ci riavvicineranno
dall'alto di un cielo, Diamante,
i nostri occhi vedranno..."
e.
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il posto in cui nessuno è entrato mai
sabato 12 giugno 2010
non pensare più
Dottore ho voglia di star bene
voglio provare a non pensare piu'
hey dottore dottore non farmi cadere
non farmi cadere mai piu'
quanto mi verra a costare
stare bene e non soffrire piu'
fammi fammi provare a volare
prima di sparire e non tornare piu'
e voglio cogliere 1 fiore
voglio guardarlo finche' non vedo piu'
e li voglio vedere il mio bene il mio male
il mio bene il mio male e di piu'
dottore dammi da star bene
dammi da sognare pensaci tu
e anche se nata male sono da salvare
non voglio scivolare piu'
fammi provare a gioire
a gioire come sai fare tu
fammi fammi provare ad amare
prima di dormire non svegliarmi piu'
voglio viaggiare e viaggiare
voglio viaggiare e non fermarmi piu'
hey dottore dottore togli il mio dolore
non voglio partire cosi'
voglio cogliere un fiore
e li voglio vedere il mio bene il mio male e di piu'
hey dottore dottore non farmi cadere
non farmi cadere mai piu'
anche se nata male sono da salvare
non voglio scivolare piu'
fammi fammi provare a volare
prima di sparire non tornare piu'
tirami su col bene o col male
pensaci tu dammi da sognare
Agnese (in partenza..)
problemi seri
-IO LO CHIAMO CIP!!
-E IO ALLORA LO CHIAMO CIOP!!
-E NO DAI KE MERDA! ALLORA LO CHIAMO ROGER!
-E IO LO CHIAMO RABBIT!
-MA DAIIIIIIII!!ALLORA LO CHIAMO RUPERT!
-EH NO, IO NON SO COME CHIAMARLO CAZZO!!
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venerdì 11 giugno 2010
io non possiedo armi però in compenso volo
Mi serve troppo perdermi per starmene con me
Che il tempo porti polvere che il vento piano spazzera' Ricordami di ridere un altro dei miei debiti Ma quanto devi correre per stare a tempo dietro a me Io vivo in un satellite che gira assai lontano ma addosso ho troppa ruggine per ritornare in fretta a terra qui da te Sparami... mira al centro fallo a tradimento che il mio cuore e' di cemento e un colpo solo non lo sento.....
A.
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mercoledì 9 giugno 2010
kilt e cornamuse
Ti sei mai chiesto cosa c'è ancora da scoprire
ma il destino corre troppo e non ha orecchie per sentire
a volte senti il peso è una domanda che ti opprime
quindi vivi cercando il tuo posto per un lieto fine
io no,non sono pronto a rassegnarmi
e racchiudo amore odio pace e sclero in 21 grammi
Agnese
martedì 8 giugno 2010
la favola di ieri
Mama Do Dori
Mamma Do Dori
quando il cielo è un prato seminato a stelle e fiori
Mama Do Dori
per il sole che brilla
per la luna appesa nella stalla
Mama Do Dori per il bacio e per la caramella
Raccontami una favola a colori
Mama Do Dori
quella con le lucciole appese dentro al faro
e con il lupo mannaro
Mama Do Dori
c'è la neve che scende fuori
c'è chi nasce ancora sotto i cavolfiori
Mama Do Dori
Raccontami la favola di ieri
Mama Do Dori
quella con il sole che lo spengono i pompieri
e con i carabinieri
Mama Do Dori
Mama Do Dori
Nel prato cresce l'erba voglio insieme ai fiori
Mama Do Dori
A.
mezzaluna
Vorrei che almeno ci fosse vento
che si sentisse il rumore del mare
che si rompesse questo silenzio
così assoluto che troppo fà pensare
che m'inventassi qualche cosa da fare
che ti svegliassi per potere parlare
ma stai dormendo profondo
e non posso nemmeno suonare
Tra poco l'alba verrà e con l'alba il sole
e con la luce vedrò che tutto và bene
a quest'angoscia riuscirò a dare un nome
e forse mi riaddormenterò
e ricomincerò a sognare
Adesso sò cosa mi ha svegliato
in questa notte così serena
é la paura che mi venga rubato
il futuro da un'avversa fortuna
un terremoto, un'improvviso crollo
un'evento fuori di controllo
come una guerra lontana
sotto una luce di mezzaluna
A.
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